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Lasciare il Cane in Asilo: E se l'Ansia fosse del Padrone? Il senso di colpa……

  • Immagine del redattore: Nicole
    Nicole
  • 4 ago
  • Tempo di lettura: 4 min

Chiunque viva con un cane sa quanto si crei un legame profondo, quasi simbiotico. Spesso, però, quando arriva il momento di separarsi – che sia per un viaggio, un impegno di lavoro o anche solo per qualche ora – a soffrire non è solo il cane, ma anche il suo umano. In molti casi, l’ansia da separazione colpisce più il proprietario che l’animale. È quella che potremmo chiamare "sindrome ansiosa del padrone".


Cos'è l'ansia da separazione... al contrario

Mentre la “classica” ansia da separazione riguarda il disagio del cane quando è lontano dal suo umano, quella dei proprietari si manifesta in modo altrettanto intenso: senso di colpa, preoccupazione costante, bisogno di aggiornamenti frequenti, e il timore (spesso infondato) che il cane possa sentirsi abbandonato o soffrire.

Chi gestisce un asilo per cani lo sa bene: non è raro che i primi a dover essere rassicurati siano proprio i padroni.


Il senso di colpa del padrone: un’emozione più comune di quanto si pensi

Una delle emozioni più forti che i padroni provano quando lasciano il proprio cane in una pensione o asilo è il senso di colpa. È un sentimento silenzioso ma persistente, che si insinua sotto forma di pensieri come:

  • "Lo sto abbandonando."

  • "Chissà se mi odierà per questo."

  • "Dovrei restare con lui, non andarmene in vacanza."

Il senso di colpa nasce spesso da una visione “umanizzata” del cane: lo immaginiamo come un bambino che non capisce perché lo stiamo lasciando, che si sente rifiutato o dimenticato. In realtà, nella stragrande maggioranza dei casi, sono proiezioni delle nostre stesse paure: di non essere abbastanza presenti, di deludere, di non meritare quell’amore incondizionato.

In alcuni casi, questo senso di colpa è alimentato anche da una certa cultura che idealizza la dedizione totale: se ami il tuo cane, devi sempre essere con lui. Ma l’amore – proprio come nelle relazioni umane – non si misura nella continua presenza, ma nella qualità del legame.

Prendersi un momento per sé, affidare il cane a un luogo sicuro, stimolante e accogliente non è un atto egoista, ma un gesto di responsabilità. È riconoscere che anche noi abbiamo bisogno di ricaricare le batterie, per poi tornare più presenti, più sereni, più centrati.

E nel frattempo, il cane – se ben seguito – vive un’esperienza diversa, spesso positiva, fatta di incontri, nuovi odori, giochi, spazi aperti. Il suo “tempo” senza di noi non è un vuoto, ma un’opportunità.


Come affrontare l’ansia da separazione del padrone

Ecco alcuni consigli utili per gestire meglio la situazione:

1. Scegliere con cura la struttura

Visitare l’asilo o la pensione prima del soggiorno è fondamentale. Incontrare lo staff, vedere gli spazi, conoscere la routine quotidiana aiuta a costruire fiducia. Un buon asilo è trasparente, aperto al dialogo e si prende cura non solo dei cani, ma anche delle preoccupazioni dei padroni.

2. Fare un inserimento graduale

Proprio come si fa con i bambini al nido, anche i cani beneficiano di un periodo di ambientamento. Iniziare con qualche ora, poi mezza giornata, fino ad arrivare a un soggiorno completo. Questo aiuta il cane... e calma il padrone.

3. Comunicare ma non ossessionare

Molti asili offrono aggiornamenti quotidiani, foto o brevi video. È un ottimo modo per vedere il proprio cane sereno, ma attenzione a non controllare compulsivamente. Un po’ di fiducia fa bene a tutti.

4. Fidarsi dell’intelligenza emotiva del cane

I cani sono molto più adattabili di quanto crediamo. Se l’ambiente è positivo, stimolante e sicuro, la maggior parte dei cani si rilassa e si diverte in compagnia degli altri. Molti tornano a casa... più felici di prima.

5. Lavorare su sé stessi

Accettare il proprio senso di colpa è già un passo verso il superamento. Chiedersi "di cosa ho davvero paura?" può aiutare a distinguere tra ciò che il cane realmente prova e ciò che, invece, è frutto delle nostre insicurezze personali. È anche un invito a coltivare un rapporto più sereno e meno colpevolizzante con sé stessi.

6. Concentrarsi su quello che si sta facendo

Che si tratti di una vacanza, di un viaggio di lavoro o di una semplice pausa, è importante vivere il momento presente. Se siamo in vacanza, godiamocela. Se stiamo lavorando, concentriamoci. Sentirsi in colpa o ansiosi non aiuta né noi né il nostro cane. Anzi, spesso trasmettiamo tensioni inutili anche a distanza. Il miglior regalo che possiamo fare a noi stessi e al nostro cane è vivere a pieno ciò che stiamo facendo, con leggerezza, fiducia e gratitudine.


Il nostro approccio a Buckland

Da Buckland cerchiamo sempre di fare il massimo per offrire un supporto non solo ai cani, ma anche ai loro umani. Sappiamo bene quanto possa essere difficile lasciarli, ed è per questo che mandiamo regolarmente foto, video e aggiornamenti dettagliati. Raccontiamo quello che il cane fa durante la giornata, le sue emozioni, i momenti di gioco, di relax, le interazioni con gli altri. È come se vi portassimo con noi, passo dopo passo.

Detto questo, è importante ricordare che ogni cane è importante, e il nostro tempo e il nostro spazio vanno condivisi con tutti gli ospiti che accogliamo. Non possiamo essere ovunque, ma cerchiamo sempre di dare a ciascun animale il massimo supporto emotivo possibile, con attenzione, cura e amore. Per noi, ogni cane ha una sua identità e un suo modo di comunicare, e ascoltarlo è parte fondamentale del nostro lavoro.

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